L’estate in città può essere ricca di sorprese e svolte inaspettate, se sei disposto a coglierle a braccia aperte. Un pomeriggio mi trovo con Antonio e Pina, gli propongo di parlare del cervello a teatro e di farne uno spettacolo. Riesco ad essere convincente e ci stanno a fare il viaggio insieme. Alla musica ci pensa Gianluca, uno dei più importanti trombonisti jazz al mondo. Così parte “La Mente Latente”.
L’anima dello spettacolo sono le storie e quando diventano tante e non c’è più spazio per raccontarle tutte, inizio a pensare a un libro che le contenga. Entra in scena Tommy, al quale si accendono gli occhi quando gli parlo del progetto. Ci aiutano le fotografie di Giulia, che con il suo istinto coglie l’essenza dei momenti.
“La Mente Latente” viaggia tra le note della musica, nelle pagine del libro e sulle tavole dei teatri. E’ una bellissima storia di amicizia e sincerità, che ci sta rendendo migliori.
Michele